Recentemente, l’agenda dei governi, delle aziende e delle organizzazioni internazionali ha dato priorità allo sviluppo sostenibile della nostre industrie, incluse quelle tessili e calzaturiere per ridurre il loro impatto ambientale. Come risultato, c’è stata una spinta crescente per l’efficientamento delle risorse verso un’economia circolare che mitighi gli impatti ambientali di questi settori.[1]
Il riutilizzo dei prodotti tessili e calzaturieri, in particolare dei tessili, nonostante sia limitato da fattori igienici ed ergonomici, è diventato un metodo noto per estendere la vita del prodotto. Questo include le riparazioni, l’assegnazione a nuovi ruoli, donazioni e altri metodi che permettono alle persone e ai business di ridurre la loro impronta ambientale mentre aiutano coloro che ne hanno bisogno.[2]
Comunque, il riciclaggio dei prodotti tessili e calzaturieri promette di trasformare l’industria verso un’economia circolare tramite l’inserimento di materiali riciclati innovativi. Arrivando al tessile, il riciclaggio da-fibra-a-fibra aiuta a ridurre la produzione di fibre tessili vergini, come anche ad abbassare il consumo di energia e le emissioni di carbonio, risultando in un effetto positivo significativo sull’ambiente. Il riciclo del tessile aiuta a ridurre l’uso di acqua convertendo i materiali di scarto in tessili che richiedono meno acqua e producono meno emissioni rispetto ai materiali nuovi.[3]
Il riciclaggio del tessile è una parte fondamentale della gestione moderna dei rifiuto e può essere classificata in quattro categorie: upcycling, downcycling, riciclo a ciclo chiuso e riciclo a ciclo aperto.[4] I processi di upcycling tendono ad essere classificati come artigianali, artistici, individuali e richiedono interventi manuali per creare nuovi oggetti di abbigliamento che abbiano una vita più lunga.[5] In breve, l’upcycling è una metodologia di riutilizzo, primariamente utilizzata dal consumatore finale. Per esempio, un paio di jeans possono essere trasformati in una minigonna come metodo di upcycling.[6] Il downcycling si riferisce a creare qualcosa di nuovo di valore minore senza il bisogno di processare interamente le materie prime, come succede nel riciclaggio. Per esempio il downcycling si ha quando una maglietta viene tagliata in strofinacci.[7]
Convertire bottiglie di plastica in vestiti di poliestere riciclato è un esempio di riciclo a ciclo aperto, ossia smantellare il materiale di scarto in componenti di base per creare prodotti nuovi. D’altra parte, il riciclaggio da fibra a fibra rappresenta un processo di riciclo a ciclo chiuso in cui i materiali vengono riutilizzati per creare lo stesso tipo di prodotto. Il riciclo a ciclo chiuso è considerato meno impattante rispetto al riciclo a ciclo aperto; tuttavia richiede infrastrutture specializzati che possano sviluppare tutti i processi di riciclo richiesti.[8] Recentemente, miglioramenti significativi sono stati realizzati nelle procedure di riciclaggio e nelle relative tecnologie. L’azienda Fast Feed Grinded ha sviluppato dei processi di riciclo per i materiali calzaturieri come schiuma, gomma, tessuti e cuoio che possono essere riutilizzati come materie prime sia per calzature nuove (riciclo a ciclo chiuso), sia per sviluppare nuovi prodotti (riciclo a ciclo aperto) come mobili, pavimentazione sportiva, pannelli isolanti.[9]
Il riciclo delle calzature è un’attività molto complessa a causa del numero di componenti, materiali e processi che sono necessari per realizzare un paio di scarpe, come i materiali menzionati precedentemente. Le proprietà di questi materiali sono importanti, in quanto determinano la durata della vita delle scarpe e l’impatto ambientale del loro ciclo di vita. Si stima che vengono utilizzati circa 40 materiali differenti per la realizzazione di una singola calzatura. Le ragioni primarie dell’impatto ambientale dell’industria, sono legate alle difficoltà associate a realizzare una separazione completa dei materiali in maniera economicamente efficiente e sostenibile. I tessuti e i vestiti, d’altra parte, contengono tipicamente materiali o componenti singole, facilitando il loro riciclaggio e riducendo i costi di separazione. Il processo di riciclo delle calzature implica la divisione delle scarpe in base alla tipologia di materiale e il disassemblaggio dei componenti. Maggiori chiarimenti sono richiesti per migliorare il disassemblaggio ed il riciclaggio delle scarpe; tuttavia diversi processi pilota sono già in atti nell’UE.[10]
L’importanza crescente della sostenibilità nel settore ha portati i produttori ad intensificare i loro sforzi nei processi di riciclaggio, promuovendo rapidamente iniziative nelle industrie tessile e calzaturiera. Diverse politiche e strategie sono state realizzate in diverse regioni che implementeranno la protezione ambientale e l’efficienza economica.[11] Per esempio, il concetto di riciclo standard è stato introdotto nel 2012 e si focalizzava nel riciclo degli scarti prima e dopo il consumo, arrivando fino a tre livelli di certificazione a seconda della percentuale di materiali riciclato contenuto nel prodotto.[12]
La EU Strategy for Sustainable and Circular Textiles and Footwear, lanciata dalla Commissione Europea nel luglio 2023, promuove settori più verdi e competitivi. Il suo approccio va dal design del prodotto fino al suo riciclo, incoraggiando pratiche più sostenibili per proteggere l’ambiente e supportare le aziende nella loro transizione verso modelli più responsabili.[13]
Misure chiave per le industrie del tessile e delle calzature includono:
- Eco-design obbligatorio: i prodotti tessili e calzaturieri devono essere durevoli, riparabili e riciclabili. I requisiti minimi per le fibre riciclate saranno definiti e la distruzione di prodotti invenduti o resi sarà proibita.
- Informazioni chiare per il consumatore: un “passaporto digitale di prodotto” andrà ad accompagnare tutti i prodotti, fornendo dettagli sul loro impatto ambientali e la riciclabilità.
- Combattere il greenwashing: controllo più serrato per prevedere dichiarazioni ambientali fuorvianti sui prodotti per consumatori.
- Riduzione delle microplastiche: tessili sintetici come il poliestere rilasciano particelle di plastica nell’ambiente.[14] La Strategie propone misure per minimizzare queste emissioni tramite un design migliore e migliori processi industriali.
- Responsabilità estesa del produttore: I produttori saranno responsabili dell’intero ciclo di vita dei loro prodotti, incentivando le pratiche sostenibili attraverso tariffe adeguate all’impatto ambientale.
- Supporto all’innovazione e alla formazione: supporto di progetti dedicati alla promozione di tecnologie sostenibili e alla formazione dei lavoratori del settore in materia di competenze verdi.
Il Progetto VETting Gree si focalizza sull’accrescimento della consapevolezza dei consumatori per aiutarli a prendere decisioni di acquisto informate ed essere in grado di distinguere tra greenwashing e pratiche genuinamente sostenibili. Mira anche ad aiutare le aziende dei settori tessili e dell’abbigliamento a prepararsi per le legislazioni ambientali in arrivo, mentre si promuovere un’economia circolare.
[1] Communication from the Commission to the European Parliament, the Council, the European Economic and Social Committee and the Committee of the Region, EU Strategy for Sustainable and Circular Textiles, COM (2022) 141 final (Mar. 30, 2022).
[2] Kuuskvere, C. (2022). Opportunities and challenges for implementing circularity in textile production [Honors Thesis, Kenan-Flagler Business School]. https://doi.org/10.17615/3r3p-6071
[3] Ibid.
[4] Abrishami, S., Shirali, A., Sharples, N., Kartal, G. E., Macintyre, L., & Doustdar, O. (2024). Textile recycling and recovery: An eco-friendly perspective on textile and garment industries challenges. Journal Title, 94(23-24). https://doi.org/10.1177/00405175241247806
[5] Bigolin, R., Blomgren, E., Lidström, A., Malmgren de Oliveira, S., & Thornquist, C. (2022). Material inventories and garment ontologies: Advancing upcycling methods in fashion practice. Sustainability, 14(5), 2906. https://doi.org/10.3390/su14052906
[6] Gathered. (n.d.). Upcycling clothes ideas. Retrieved January 13, 2025, from https://www.gathered.how/arts-crafts/upcycling-clothes-ideas
[7] RecyclingInside. (2023, August 24). Footwear sustainability: Embracing recycling to tread lightly on earth. RecyclingInside. Retrieved January 10, 2025, from https://recyclinginside.com/textile-recycling/footwear-sustainability-embracing-recycling-to-tread-lightly-on-earth/
[8] Bigolin, R., Blomgren, E., Lidström, A., Malmgren de Oliveira, S., & Thornquist, C. (2022). Material inventories and garment ontologies: Advancing upcycling methods in fashion practice. Sustainability, 14(5), 2906. https://doi.org/10.3390/su14052906
[9] Fast Feet Grinded. (n.d.). Fast Feet Grinded – Homepage. Retrieved January 10, 2025, from https://www.fastfeetgrinded.eu/
[10] RecyclingInside. (2023, August 24). Footwear sustainability: Embracing recycling to tread lightly on earth. RecyclingInside. Retrieved January 10, 2025, from https://recyclinginside.com/textile-recycling/footwear-sustainability-embracing-recycling-to-tread-lightly-on-earth/
[11] Vadicherla, T., & Saravanan, D. (2014). Textiles and apparel development using recycled and reclaimed fibers. In Roadmap to sustainable textiles and clothing (pp. 139–160). Springer. https://doi.org/10.1007/978-1-4614-6435-8_12
[12] Textile Exchange. (n.d.). Recycled claim & global recycled standard. Textile Exchange. Retrieved January 10, 2025, from https://textileexchange.org/recycled-claim-global-recycled-standard/
[13] Textile Exchange. (n.d.). Recycled claim & global recycled standard. Textile Exchange. Retrieved January 10, 2025, from https://textileexchange.org/recycled-claim-global-recycled-standard/
[14] Acharya, S., Rumi, S. S., & Abidi, N. (2021). Microfibers from synthetic textiles as a major source of microplastics in the environment: A review. Textile Research Journal, 91(17–18). https://doi.org/10.1177/0040517521991244